lunedì 16 aprile 2012

Partigiani



PARTIGIANI


Otto settembre lo sbandamento
è per l’Italia un gran tormento.
Altro che giorno dell’armistizio
è cominciato il dì del giudizio.
Chi comandava ha abdicato:

Il militare è abbandonato.
Caduti in mano dell’invasore
ben aiutato dal traditore.

C’è chi reagisce e si difende:
vuole combattere e non si arrende,
sacrificando la sua gioventù
per liberarci dalla schiavitù.

Ricco e povero, è fratellanza,
è lì che nasce l’uguaglianza,
nel sacrificio e nel dolore
c’è la volontà di farsi onore.

Coraggio amici andiamo avanti.
Oggi siam pochi domani tanti:
formeremo una grande schiera
tutti riuniti da una bandiera.

Banditi, ribelli furon chiamati
ma erano quelli i veri soldati. .
Loro l’Italia l’han liberata, .
una repubblica ci han regalata.

Operai, intellettuali, e contadini
mai si trovarono così vicini.
Dandoci questa costituzione
fonte di legge per la nazione.

Per una Patria indipendente,
una Repubblica, un Presidente.
Non ci son più né duce né re,
ma un parlamento eletto da te.



Poesia di Celso Battaglia, sopravvissuto allo sterminio di Vinca, paese delle Alpi Apuane, dove le canaglie nazifasciste trucidarono 174 persone.

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