Cari concittadini,
per questo Natale
vorrei consigliarvi un regalo da mettere sotto l'albero: è un
libro/documento storico straordinario, che ha messo insieme oltre 100
lettere di partigiani italiani.
Il titolo del libro è:
"Io sono l'ultimo. Lettere di partigiani italiani",
edito da Einaudi, a cura di Stefano Faure, Andrea Liparoto e Giacomo
Papi (18 euro, 332 pagine).
Una breve sinossi:
“Oltre
cento lettere piene di amore, amicizia, di odio e violenza. Un
indimenticabile racconto corale sul fascismo, la libertà e la
democrazia. I partigiani, prima di tutto, erano giovani. Si
innamoravano, scoprivano di avere paura e coraggio. In queste
lettere, raccolte con la collaborazione dell'ANPI, i testimoni
viventi della Resistenza raccontano le torture, le bombe, i
rastrellamenti. Ma anche la nascita di un bambino, un bacio mai dato,
il piacere di mangiare o ridere in classe del Duce. Un racconto
emozionante, vivo, collettivo che arriva dal passato per parlare al
presente. Il ricordo della Guerra di Liberazione diventa giudizio
sull'Italia di oggi.”
«Alla mattina ho
visto una cassa da morto. Allora mi hanno detto: - Guarda che
dobbiamo farti il funerale. Era l'unico modo per portarmi
all'ospedale. Avevo un bastoncino per alzare il coperchio. Ma ad
Alpignano i tedeschi hanno fermato il carro funebre».
Cesare Mondon
«Rino», Collegno (Torino), 1923
«Si chiamava
Giambattista, ma il suo nome di battaglia era "Fifa", anche
se era coraggiosissimo. È morto nel 1944, a ventitre anni. L'ho
saputo sei mesi dopo, a primavera, quando la neve si sciolse sul
Monte Caio e il corpo fu ritrovato. Gli porto ancora i fiori.
Dev'essere stato importante per me, se mentre ne scrivo me lo rivedo
davanti agli occhi. L'unico nostro bacio è stato d'addio».
Anita Malavasi
«Laila», Reggio Emilia, 1921, studentessa
«A novantanove
anni, ogni tanto, tendo a cadere. Perdo l'equilibrio e cado. E va
bene. Però questa è stata la mia vita e io l'ho vissuta
intensamente e con entusiasmo, soffrendo, amando e lottando. E ho
continuato a fare. Se no, come si fa?»
Giovanna
Marturano, Roma, 1912, studentessa
Si potrebbe dire che
non è una lettura “rilassante”, che è una lettura “impegnata”,
ed è vero.
Ma noi abbiamo un compito: non dimenticare, mai.
Buon Natale e Buon Anno
Nuovo a nome del Coordinamento ANPI di La Cassa.
Il
Coordinatore
Fabio Lamon